Muoviamo le montagne by Perkis Gilman Charlotte

autore:Perkis Gilman, Charlotte [Perkis Gilman, Charlotte]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Le plurali
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

CAPITOLO 8

Dopotutto, ci vuole tempo affinché un grande cambiamento nella visione del mondo attecchisca. È così che Owen insisteva a chiamarlo. Sosteneva che l’incredibile slancio di questi trent’anni è stato davvero possibile grazie alla totale accettazione e applicazione dell’idea di evoluzione.

«Non so cosa considerare più importante: la nuova idea o la nuova capacità di metterla in pratica», ha detto. «Quando eravamo giovani, praticamente tutti gli uomini di scienza accettavano la teoria evoluzionistica della vita; e riscuoteva in generale il favore popolare, anche se era poco compresa. Ma le idee dominanti delle epoche precedenti erano completamente slegate dalla vita; erano così impossibili da applicare a livello pratico, che si era deteriorato il legame tra convinzione e comportamento. Tra le nostre idee religiose astratte e una barbara ignoranza sull’educazione del cervello, ci eravamo resi incredibilmente inefficienti. A quel tempo… ricordi che c’era la discussione sulla Guarigione Mentale... “Il Potere del Riposo”, “La Macchina Umana”… o è accaduto dopo?14 Comunque, le persone avevano cominciato a rendersi conto di cosa potevano fare con il loro cervello. All’inizio usarono queste conoscenze solo per curare malattie, per mantenere una “pace mentale” artificiale e giochetti del genere. Poi improvvisamente avemmo un’illuminazione, due o tre libri importanti vennero fuori quasi allo stesso tempo e un mucchio di articoli, su come potevamo usare questo straordinario potere mentale ogni giorno, conviverci! Su come tutti questi fatti e leggi della scienza avessero un’applicazione nella vita… nella vita umana».

Ho annuito con ammirazione. Mi stavo affezionando a mio cognato. Eravamo in una piccola e confortevole barca a motore, che scivolava veloce e silenziosa sul bellissimo Hudson. Il suo blu trasparente era una gioia. Quando eravamo fermi potevo vedere i pesci, veri pesci, nell’acqua limpida.

Gli argini erano un lungo susseguirsi di giardini, palazzi, villette e boschi rigogliosi, belli da vedere.

«Sono più che altro i tempi che mi lasciano perplesso», ho detto, «ancora più della questione dei soldi. Come diamine può essere stato fatto così tanto in così poco tempo!».

«Questo perché immagini che sia avvenuto in un luogo dopo l’altro, invece che ovunque nello stesso momento», ha risposto Owen. «Se una città, in un anno, può porre fine al fastidio del fumo, lo stesso possono fare tutte le città sulla terra, se lo vogliono. Abbiamo deciso di farlo in tutto il paese, praticamente in contemporanea».

«Ma parli di evoluzione. L’evoluzione è il più lento dei processi lenti. Ci sono voluti migliaia di lunghi anni per sviluppare il livello di civilizzazione del 1910 e tu mi mostri un 1940 che sembra migliaia di anni dopo».

«Sì; ma quando parli di evoluzione ti riferisci a quella della natura, senza aiuto. L’evoluzione sociale è un processo diverso. Vedi, dopo di noi tutti i miglioramenti devono entrare a far parte della stirpe… trasmessi per eredità. L’organismo sociale è aperto a trasmissioni laterali, quella che chiamavamo educazione. Non l’abbiamo mai capito. Pensavamo che si trattasse di fornire un mucchio di informazioni, per la maggior parte inutili, o sviluppare certe qualità».

«E cosa pensate che sia ora?», ho chiesto.

«Ora sappiamo che il progresso sociale significa migliorare e sviluppare costantemente la società.

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